Cosa può fare un Comune per realizzare un’infrastruttura di ricarica efficace? Quali passaggi sono necessari? Cosa occorre considerare? In questa guida, responsabili e specialisti dell’amministrazione apprendono come organizzare l’intero processo in modo efficace, che abbiano già mosso i primi passi o che si stiano ancora chiedendo se e dove siano necessarie stazioni di ricarica.
Perché un Comune dovrebbe sostenere lo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica?
La mobilità elettrica offre ai Comuni diverse opportunità:
La mobilità elettrica contribuisce in modo sostanziale alla decarbonizzazione dei trasporti e aiuta così il Comune a raggiungere i suoi obiettivi di politica climatica. Un’infrastruttura di ricarica ben sviluppata libera gli automobilisti dalla preoccupazione di trovare possibilità di ricarica. Di conseguenza, questi saranno più propensi a optare per un veicolo alla spina anziché uno alimentato a combustibili fossili, contribuendo così alla riduzione delle emissioni di CO₂.
La mobilità elettrica è una soluzione parziale della mobilità efficiente sotto il profilo delle risorse. Si basa sui seguenti principi: evitare, trasferire, migliorare, collegare. I Comuni dovrebbero attuare tutti e quattro gli aspetti; sceglierne solo alcuni non è sufficiente. La mobilità elettrica contribuisce all’aspetto del miglioramento aumentando l’efficienza energetica e riducendo le emissioni di gas serra attraverso l’elettrificazione dei trasporti. Integrata in una pianificazione dei trasporti incentrata sull’«evitare» e sul «trasferire», la mobilità elettrica aiuta i Comuni ad aumentare l’efficienza energetica nei trasporti, a raggiungere l’obiettivo del saldo netto pari a zero entro il 2050 e a ridurre l’impatto del traffico per le persone e l’ambiente.
Grazie alla sua funzione di coordinamento, un Comune può indirizzare in modo mirato lo sviluppo di un’infrastruttura di ricarica capillare. Mentre gli investitori privati si occupano dell’installazione delle stazioni di ricarica, il Comune provvede alla pianificazione e al coordinamento necessari delle ubicazioni. Identifica le lacune nell’offerta e crea i presupposti per garantire un’infrastruttura di ricarica completa e orientata alla domanda. Questo coordinamento mirato aumenta l’attrattiva del Comune per residenti e imprese, e promuove una fornitura di servizi equa in tutte le zone (quartieri) del Comune. L’impegno dei Comuni garantisce che l’infrastruttura di ricarica non venga realizzata solo in luoghi economicamente interessanti dal punto di vista dei gestori. Un’espansione puramente orientata al mercato non soddisferebbe completamente le esigenze degli utenti e frenerebbe la crescita della mobilità elettrica.
La guida accompagna passo dopo passo i Comuni verso un’infrastruttura di ricarica adeguata alle loro esigenze. Li aiuta a elaborare una strategia basata su un ampio sostegno politico, illustra diverse opzioni d’intervento e fornisce consigli per l’attuazione.
Non è obbligatorio seguire i passaggi in ordine cronologico. A seconda delle esigenze, delle risorse e dei lavori preparatori già svolti, i Comuni possono partire dal punto in cui si trovano o in cui possono intervenire con le risorse a loro disposizione. Soprattutto per i piccoli Comuni, non è sempre necessario esaminare tutte le fasi nel dettaglio.
Strategia e pianificazione
Per affrontare lo sviluppo di un’infrastruttura di ricarica in linea con la domanda, un Comune dovrebbe chiarire perché intende realizzare l’infrastruttura, ossia quali obiettivi di politica energetica, climatica e dei trasporti persegue in tal senso, quale sarà il fabbisogno di stazioni di ricarica in futuro e quali sono le possibilità per raggiungere tali obiettivi.
Il Comune può inserire questi risultati, ad esempio, in una strategia per la mobilità elettrica o in un piano globale per la promozione dei sistemi di propulsione alternativa.
Al termine di questa fase la situazione sarà la seguente:
il Comune ha un mandato politico a sostegno della mobilità elettrica
ha integrato la mobilità elettrica nei suoi principi e obiettivi in materia di politica energetica, climatica e dei trasporti
dispone di un’analisi effettiva della mobilità elettrica e dell’infrastruttura di ricarica nel territorio comunale
ha definito obiettivi, premesse o principi guida ampiamente condivisi per la mobilità elettrica.
Chi è responsabile?
Comuni e Città possono consentire lo sviluppo di un’infrastruttura di ricarica ben coordinata nei rispettivi settori di competenza. In generale: per il potenziamento dell’infrastruttura di ricarica, la Confederazione, i Cantoni, i Comuni, i fornitori di energia, il settore immobiliare e i gestori delle stazioni di ricarica (i cosiddetti Charge Point Operator o CPO) dovrebbero attivarsi congiuntamente. È particolarmente utile che il Comune intrattenga uno scambio regolare con attori privati (fornitori di energia, fornitori di stazioni di ricarica, stazioni di servizio, settore immobiliare, grandi aziende nel Comune ecc.) e chiarisca quali sono i piani e le possibilità di ampliamento dell’infrastruttura di ricarica.
Per i Comuni più piccoli può essere utile affrontare queste fasi nell’ambito di raggruppamenti regionali. Ciò può comportare costi inferiori per ogni Comune e fornire ampio supporto ai piani elaborati. L’esempio pratico di «energieregionGOMS» mostra come un raggruppamento regionale di piccoli Comuni possa affrontare in modo efficace la realizzazione coordinata della futura infrastruttura di ricarica.
Perché è necessaria una posizione condivisa?
Prima che un Comune attui misure concrete nel settore della mobilità elettrica e dell’infrastruttura di ricarica, è fondamentale sviluppare una posizione politica e un posizionamento condivisi al suo interno. Questa base strategica crea chiarezza e uniformità nell’orientamento e consente di tenere conto dei diversi interessi e bisogni della popolazione, dell’economia e dell’amministrazione. Un posizionamento chiaro garantisce che tutte le parti coinvolte remino nella stessa direzione e che le misure siano integrate in un piano generale o in una strategia per la mobilità elettrica sostenibile a lungo termine.
Un mandato politico funge da disposizione vincolante che definisce il quadro per tutte le fasi successive. Solitamente questo mandato è approvato dal consiglio o dall’assemblea comunale. Attraverso un approccio strutturato, il Comune assicura la promozione della mobilità elettrica e lo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica in modo efficiente, coordinato e in linea con i propri obiettivi generali di politica energetica, climatica e dei trasporti.
In che modo un Comune definisce la propria posizione condivisa?
Il Comune dovrebbe innanzitutto analizzare la situazione attuale della mobilità elettrica e dell’infrastruttura di ricarica. Inoltre, dovrebbe individuare le opportunità e le sfide specifiche della mobilità elettrica.
Le opportunità comprendono:
protezione del clima (promozione della mobilità elettrica/meno veicoli alimentati con combustibili fossili)
mobilità efficiente sotto il profilo delle risorse in linea con gli obiettivi della politica dei trasporti (vanno attuati tutti i principi: evitare, trasferire, migliorare, collegare; sceglierne solo alcuni non è sufficiente)
rafforzamento dell’attrattiva della località (grazie a un’infrastruttura di ricarica adeguata alla domanda e a stazioni di ricarica in luoghi e quartieri ben frequentati o turistici)
Maggiori informazioni sulle opportunità della mobilità elettrica sono riportate nella sezione «Perché un Comune dovrebbe sostenere lo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica?»
Ecco invece alcune possibili sfide:
la mancanza di un’infrastruttura di ricarica scoraggia la popolazione e le aziende dall’acquisto di veicoli ricaricabili
la mancanza di coordinamento tra le parti implica ritardi nel potenziamento dell’infrastruttura di ricarica
capacità di rete insufficienti comportano lunghi tempi di preparazione e costi elevati di ampliamento
Sulla base delle opportunità e delle sfide individuate, il Comune può sviluppare una strategia che definisca obiettivi chiari per la promozione della mobilità elettrica e dia priorità alle relative opzioni d’intervento. Il Comune dovrebbe coinvolgere specialisti rilevanti, ad esempio dei settori ambiente, energia, infrastrutture, opere, pianificazione del territorio, immobili e finanze. Oltre all’ampliamento dell’infrastruttura di ricarica, la strategia dovrebbe anche delineare altre possibilità per promuovere la mobilità elettrica (cfr. le guide «Mobilità elettrica per i Comuni» e «Sancire l’infrastruttura di ricarica nella legislazione») e integrare misure esistenti e pianificate per trasferire, evitare e migliorare il traffico, come il car sharing elettrico, che unisce tutti i principi. L’esempio pratico della Città di Lucerna mostra come ci si può posizionare nel settore della mobilità elettrica.
Al termine di questa fase la situazione sarà la seguente:
il Comune è in grado di valutare quale sarà l’evoluzione dei veicoli ricaricabili e del fabbisogno di corrente di ricarica sul territorio comunale;
conosce le esigenze di ricarica nelle diverse regioni;
ha individuato aree in cui anche in futuro ci saranno poche stazioni di ricarica domestica;
riconosce la necessità di intervenire per realizzare la futura infrastruttura di ricarica, sa quali sono i gruppi target prioritari e le loro esigenze di ricarica.
In ogni caso sarà necessario un mix di diverse opzioni di ricarica nei Comuni (ricarica a domicilio, rapida, sul posto di lavoro, nel quartiere e a destinazione). Le caratteristiche e l’importanza dell’infrastruttura di ricarica pubblica varieranno da regione a regione.
Per realizzare un’infrastruttura di ricarica pubblica che sia adeguata alla domanda, i Comuni necessitano di una solida base di dati sul futuro fabbisogno di ricarica. RicaricaPunto la mette a disposizione con lo strumento «Scenari del fabbisogno di ricarica». Basato sullo studio «Verständnis Ladeinfrastruktur 2050» (in tedesco), lo strumento riporta le esigenze di ricarica specifiche di ogni Comune per tre diversi scenari di ricarica entro il 2050.
Nell’ambito della sua strategia per la mobilità elettrica, il Comune si fa innanzitutto un’idea del futuro fabbisogno di ricarica. Ulteriori chiarimenti dettagliati possono essere effettuati successivamente nell’ambito di uno studio di fattibilità (v. fasi 2.1-2.2 dell’opzione d’intervento «Realizzare un’infrastruttura di ricarica pubblica»). L’esempio pratico della città di Nyon mostra come può configurarsi un’analisi del fabbisogno di questo tipo.
Al termine di questa fase la situazione sarà la seguente:
il Comune conosce le opzioni di intervento per lo sviluppo della propria infrastruttura di ricarica;
ha definito le opzioni d’intervento prioritarie e pianificato i tempi di attuazione.
Vale la pena impegnarsi a livello comunale laddove sussiste necessità d’intervento e il Comune dispone delle competenze necessarie. Con le seguenti quattro opzioni d’intervento, un Comune può sostenere lo sviluppo di un’infrastruttura di ricarica per tutte le esigenze di ricarica:
realizzare un’infrastruttura di ricarica pubblica
offrire la ricarica presso gli immobili comunali
creare condizioni quadro comunali
promuovere la ricarica nelle aziende
Nell’ambito della strategia per la mobilità elettrica o di un piano globale, per ogni opzione d’intervento occorre illustrare le fasi successive che il Comune può intraprendere e i costi di pianificazione e attuazione da preventivare. Da ciò si possono ricavare misure concrete e progetti parziali. Il Comune (ad es. il consiglio comunale) fissa le priorità delle opzioni d’intervento e conferisce l’incarico per l’ulteriore elaborazione.
Fattibilità e attuazione
I Comuni possono scegliere diverse opzioni d’intervento a seconda degli obiettivi e delle circostanze. Le quattro possibilità principali sono:
I seguenti esempi mostrano come altri Comuni hanno affrontato con successo il potenziamento dell’infrastruttura di ricarica e quali esperienze hanno maturato:
Lo strumento mostra ai Comuni possibilità concrete per allestire la propria infrastruttura di ricarica, indipendentemente dalle dimensioni e dal margine dell’investimento.