

Realizzando un’infrastruttura di ricarica per il personale, il Comune può aumentare la propria attrattiva come datore di lavoro. Inoltre, può mettere a disposizione del pubblico i punti di ricarica negli orari marginali e nei fine settimana.
Per decarbonizzare la propria flotta, i Comuni dovrebbero pianificare un’infrastruttura di ricarica adeguata. Ciò contribuisce alla neutralità climatica e consente di risparmiare sui costi, poiché l’esercizio dei veicoli elettrici è più economico. Una pianificazione solida dovrebbe tenere conto della fattibilità tecnica, dei costi, del potenziale di risparmio di CO2 e dell’infrastruttura di ricarica necessaria per tutti i tipi di veicoli.
Installando l’infrastruttura di ricarica in edifici residenziali di proprietà comunale, se ne aumentano il valore e l’attrattiva. Poiché i veicoli elettrici sono sempre più diffusi, aumenta anche la necessità di poterli ricaricare a casa.
Un’infrastruttura di ricarica presso gli immobili comunali in combinazione con gli impianti fotovoltaici è sensata poiché aumenta il consumo proprio dell’elettricità prodotta. Il Comune dovrebbe verificare l’idoneità degli immobili al fotovoltaico e prendere in considerazione un raggruppamento ai fini del consumo proprio (RCP) virtuale o, in futuro, una comunità locale di energia elettrica (CLE).
Fattibilità
Nella fase di fattibilità il Comune definisce il ruolo che intende assumere, verifica la fattibilità, sceglie le ubicazioni ed elabora i piani edilizi.
Al termine di questa fase si avrà a disposizione:
un modello di gestione che chiarisce il gruppo target, il finanziamento dell’infrastruttura di base e di ricarica e la gestione dell’infrastruttura di ricarica
Questa fase si orienta alla fase 1 «Pianificazione strategica» del modello di prestazioni SIA (regolamento SIA 112).
Cosa stabilisce il modello di gestione?
Un Comune o una Città possono partecipare in diversa misura all’installazione dell’infrastruttura di ricarica negli immobili comunali. L’importante è che definisca chiaramente il modello di gestione e quindi le competenze. Il modello di gestione stabilisce:
per chi deve essere disponibile l’infrastruttura di ricarica
chi finanzia l’infrastruttura di base
chi finanzia le stazioni di ricarica
chi gestisce l’infrastruttura di ricarica
quanto pagano gli utenti
Chi deve utilizzare l’infrastruttura di ricarica?
Il Comune dovrebbe definire per quali gruppi target e utilizzi intende mettere a disposizione l’infrastruttura di ricarica: per il personale comunale che si reca al lavoro con i propri veicoli elettrici privati, la flotta di veicoli comunali, i locatari, i visitatori o i residenti. In quest’ambito vale la pena pensare a piani di utilizzo misto, in modo che, ad esempio, i punti di ricarica siano riservati al personale durante il giorno, ma siano aperti a tutti la sera e nei fine settimana. In questo modo il Comune può aumentare il grado di sfruttamento dell’infrastruttura di ricarica, soddisfare le esigenze di ricarica dei residenti o di altri gruppi e migliorare il rifinanziamento. Queste considerazioni forniscono, tra l’altro, indicazioni su dimensionamento, posizionamento e requisiti dell’infrastruttura di ricarica.
Chi finanzia l’infrastruttura di base?
L’infrastruttura di base di un luogo di ricarica comprende la linea elettrica per i parcheggi, i contatori e altri cablaggi per la comunicazione. Corrisponde ai livelli di equipaggiamento da A a C2 secondo il quaderno tecnico SIA 2060 – «Infrastruttura per veicoli elettrici negli edifici». Nel caso di immobili comunali di proprietà del Comune, quest’ultimo può finanziare autonomamente l’infrastruttura di base o affidarne il finanziamento a un fornitore esterno tramite contracting. Il fornitore realizza e gestisce l’infrastruttura di ricarica e fattura questi servizi direttamente ai locatari o al Comune. La durata di vita dell’infrastruttura di base è di circa 30–50 anni ed è indipendente dagli ulteriori sviluppi tecnologici da parte della stazione di ricarica.
Chi finanzia le stazioni di ricarica?
Per il finanziamento delle stazioni di ricarica (livello di equipaggiamento D secondo il quaderno tecnico SIA 2060 – «Infrastruttura per veicoli elettrici negli edifici») esistono diverse varianti a seconda del gruppo target e del tipo di utilizzo dell’infrastruttura di ricarica:
Se l’infrastruttura di ricarica è utilizzata soprattutto da pendolari e/o veicoli di proprietà del Comune, è opportuno un finanziamento diretto da parte del Comune o il contracting di un fornitore esterno.
Se gli utenti sono prevalentemente locatari privati, il Comune può anche lasciare a questi il finanziamento dell’infrastruttura di ricarica (cfr. guida «Infrastruttura di ricarica nelle proprietà in affitto»).
Se l’infrastruttura di ricarica negli immobili comunali è disponibile per la ricarica nel quartiere anche per i visitatori e i residenti (negli orari marginali), i Comuni possono valutare modelli di finanziamento adatti a un’infrastruttura di ricarica pubblica (cfr. opzione di intervento «Realizzare un’infrastruttura di ricarica pubblica», paragrafo «1. Ruolo del Comune»).
Gli investimenti nelle stazioni di ricarica vengono ammortizzati in circa otto anni, quindi molto meno degli investimenti nell’infrastruttura di base. Se il Comune decide di sostenere autonomamente la spesa delle stazioni di ricarica, ha diverse opzioni per rifinanziarle: per i parcheggi dati in locazione, il Comune può aumentare il canone già dopo l’installazione dell’infrastruttura di base o in un secondo momento, quando le stazioni di ricarica sono pronte. Un’altra possibilità è che il rifinanziamento avvenga tramite le tariffe di ricarica. Tuttavia, nella maggior parte dei casi un rifinanziamento dell’infrastruttura di base e di ricarica esclusivamente attraverso le tariffe di ricarica per i visitatori degli immobili comunali non è possibile o lo è solamente a lungo termine, poiché il volume di ricarica è spesso limitato. Di conseguenza, è più interessante l’utilizzo misto (per il personale del Comune, i visitatori e gli abitanti).
Chi gestisce l’infrastruttura di ricarica?
I gestori di stazioni di ricarica professionisti (i cosiddetti Charge Point Operator o CPO) possono gestire l’infrastruttura di ricarica in modo più efficiente rispetto ai Comuni o alle Città. Il gestore della stazione di ricarica trasferisce i costi d’esercizio ai partner contrattuali (Comune o locatari) oppure li finanzia tramite le tariffe di ricarica. Se un Comune gestisce autonomamente l’infrastruttura di ricarica, può rifinanziare i costi di esercizio, ad esempio attraverso il canone di locazione del parcheggio (dei locatari) o anche attraverso le tariffe (per pendolari e visitatori).
Al termine di questa fase si avranno a disposizione:
piano di ricarica, dimensionamento e stima dei costi per sede
valutazione di diversi modelli di gestione
valutazione della fattibilità dei siti di ricarica presso gli immobili comunali con il modello di gestione auspicato
elenco con i siti di ricarica selezionati presso gli immobili comunali
Questa fase si orienta alla fase 2 «Studi preliminari» del modello di prestazioni SIA (regolamento SIA 112).
Creare piani di ricarica
Un piano di ricarica definisce per ogni sede le esigenze di ricarica dei gruppi target e stima l’entità del loro fabbisogno.
Nel caso dei punti di ricarica per il personale del Comune, ad esempio, occorre chiarire quanti collaboratori si recano al lavoro in auto e hanno bisogno di una stazione di ricarica sul posto.
La conversione della propria flotta richiede una pianificazione approfondita. Per i diversi tipi di veicoli è necessario considerare la fattibilità tecnica, i costi, il potenziale di risparmio di CO₂ e la necessaria infrastruttura di ricarica. Per le flotte comunali si consiglia un’elettrificazione graduale e lo sviluppo progressivo dell’infrastruttura di ricarica.
In caso di immobili comunali locati, il Comune può chiedere ai locatari se sono interessati a una soluzione di ricarica. Ciò consente di stimare l’entità di un primo ampliamento, tuttavia i risultati rappresentano solo un’istantanea.
L’infrastruttura di ricarica negli immobili comunali è interessante soprattutto se abbinata a impianti fotovoltaici negli edifici comunali. Il Comune dovrebbe verificare l’idoneità dei propri immobili al fotovoltaico e sfruttare le possibilità di un RCP virtuale o, in futuro, di una CLE.
Di conseguenza, il piano di ricarica stabilisce il numero di punti di ricarica e la potenza di ricarica necessari in una determinata sede.
La guida «Infrastruttura di ricarica nelle proprietà in affitto» chiarisce tutte le questioni rilevanti, concentrandosi sugli edifici esistenti, e offre raccomandazioni e strumenti concreti.
Determinare il dimensionamento
È il momento di dimensionare approssimativamente l’infrastruttura di ricarica sulla base dei piani stilati, un passo fondamentale per stimare correttamente i costi per l’infrastruttura di base e l’allacciamento della rete. A seconda del volume di ricarica, della durata della sosta e dei parcheggi disponibili, per ogni sede viene effettuato un dimensionamento adeguato dell’infrastruttura di base e di ricarica.
Valutare i costi
Qui si tratta di valutare dal punto di vista economico i diversi modelli di gestione (cfr. fase 1) e di verificare se i siti di ricarica con il ruolo auspicato del Comune sono tecnicamente e finanziariamente realizzabili. A tal fine, il Comune determina innanzitutto i costi per l’allacciamento della rete e l’infrastruttura di base per ogni sito, ottenendo una stima dei costi dal gestore della rete di distribuzione competente. Vanno inoltre inclusi i costi per le stazioni di ricarica e l’esercizio. Come valore indicativo, il Comune può ipotizzare i seguenti costi (si veda la guida «Infrastruttura di ricarica nelle proprietà in affitto»):
Infrastruttura di base per ogni parcheggio: CHF 500 – 1500
In aggiunta per ogni stazione di ricarica realizzata: CHF 2000 – 3500
Fatturazione, gestione ed esercizio (mensile) per ogni stazione di ricarica: CHF 0 – 15
Nel caso di siti di ricarica utilizzati privatamente (ad es. da parte di locatari o visitatori), il Comune può anche verificare opzioni di rifinanziamento e includerle nella valutazione dei costi. In questa fase, per tutti i siti di ricarica considerati presso immobili comunali vengono valutati dal punto di vista economico diverse possibilità di dimensionamento e scaglionamento nonché modelli di gestione (ad es. contracting o autofinanziamento). Per le sedi a carattere maggiormente pubblico può essere opportuno allestire un conto economico previsionale (cfr. opzione di intervento «Realizzare un’infrastruttura di ricarica pubblica», paragrafo «2.2 Costi e ubicazioni»).
Individuare immobili idonei
In questa fase il Comune identifica e stabilisce le priorità per gli immobili e i siti di ricarica comunali idonei. A tal fine, verifica i dettagli sulla disponibilità del fondo ed eventuali limitazioni (spazi, geometria, riconversione o piani di sviluppo, vincoli edilizi ecc.). Inoltre, verifica i piani di ricarica elaborati sulla base della valutazione dei costi e, se necessario, li adegua.
Sulla base dei piani di ricarica, del necessario dimensionamento e della valutazione dei costi, il Comune può ora indicare quali ubicazioni e immobili sono idonei per la realizzazione dell’infrastruttura di ricarica dal punto di vista tecnico ed economico.
Al termine di questa fase si avranno a disposizione:
piani edilizi per immobile o sito
eventuali integrazioni o aggiornamenti dei prodotti della fase «2. Studi preliminari»
ripartizione dei compiti per l’attuazione e le procedure di autorizzazione
Questa fase si orienta alla fase 3 «Progettazione» del modello di prestazioni SIA (regolamento SIA 112). La sua entità dipende dal grado di dettaglio dei piani di ricarica disponibili e dalla stima dei costi della fase «2. Studio preliminare» e nel migliore dei casi può limitarsi a integrazioni puntuali.
Redigere i piani di costruzione
In questa fase il Comune definisce il progetto di costruzione per ogni immobile. A tal fine vengono elaborati piani edilizi ed elettrici che mostrano dove passano le linee elettriche nonché le dimensioni di tubi fodera e dei condotti. Suggerimento: redigere i piani di costruzione già nella fase «2. Studio preliminare» consente una stima dei costi più affidabile.
Definire nel dettaglio i costi, chiarire le procedure di autorizzazione e le responsabilità
La progettazione consente di calcolare in modo più dettagliato i costi di attuazione (+/-10 %). Nell’ambito della progettazione viene inoltre chiarita la procedura di autorizzazione edilizia, che varia da Cantone a Cantone. L’ausilio per orientarsi fra le procedure di autorizzazione edilizia per stazioni di ricarica illustra il tipico svolgimento della procedura, gli aspetti da osservare e le eccezioni.
In questa fase il Comune definisce inoltre la ripartizione dei compiti per le fasi di attuazione, ad esempio chi è responsabile dell’allacciamento della rete e dell’installazione dell’infrastruttura e chi assume la direzione del progetto.
Attuazione
Nella fase di attuazione, l’aggiudicazione e la gara d’appalto vengono preparati ed eseguiti prima che i siti di ricarica siano realizzati e passino alla fase di esercizio.
Al termine di questa fase si avranno a disposizione:
documentazione della gara d’appalto e capitolato d’oneri
contratto con i fornitori di servizi esterni o con la propria azienda elettrica
Questa fase si orienta alla fase 4 «Gara d’appalto» del modello di prestazioni SIA (regolamento SIA 112).
Definire le prestazioni da assegnare
Mediante una gara d’appalto, il Comune può trovare un’impresa adatta per l’installazione dell’infrastruttura di ricarica negli immobili comunali. A seconda del modello di gestione scelto, il Comune indice una gara d’appalto anche per il successivo esercizio dell’infrastruttura di ricarica da parte di gestori di stazioni di ricarica esterni. In caso di contracting, tutti i servizi per l’installazione e la gestione dell’infrastruttura di ricarica vengono assegnati a un fornitore esterno.
Lo strumento «Panoramica del mercato delle soluzioni di accesso e addebito del costo per l’infrastruttura di ricarica» aiuta i Comuni a determinare i criteri per la scelta di una soluzione adeguata e a confrontare i servizi.
Oltre al supporto per le prestazioni tecniche, il Comune può avvalersi anche di specialisti per le prestazioni organizzative, ad esempio per consulenza nella preparazione e nell’esecuzione della gara d’appalto, assistenza nella messa in funzione, configurazione e consegna delle stazioni di ricarica o definizione dei processi organizzativi e delle responsabilità nella gestione.
Valutare le assegnazioni dirette
I Comuni con una propria azienda municipalizzata o azienda elettrica possono valutare anche un’assegnazione diretta. Per l’assegnazione diretta di punti di ricarica a libero accesso, nell’ambito di un’attività «quasi-in-house», devono essere soddisfatti due criteri:
criterio di controllo: il Comune o la Città controlla l’azienda elettrica.
criterio di attività: l’azienda elettrica opera essenzialmente (almeno all’80 %) per il Comune o la Città (Direttiva sugli appalti pubblici 2014, art. 12 par. 1).
Definire i contenuti della gara d’appalto
I dati delle fasi precedenti fungono da base per l’aggiudicazione o la gara d’appalto e confluiscono nel capitolato d’oneri: piani di gestione e di ricarica, dimensionamento per sito, stime dei costi di allacciamento alla rete, infrastruttura di base e infrastruttura di ricarica, informazioni sulle sedi e sulla progettazione.
Occorre inoltre definire i seguenti punti:
requisiti per i mandatari
aggiudicazione delle sedi secondo il modello di gestione
requisiti speciali per i gestori delle stazioni di ricarica
criteri di idoneità e di aggiudicazione
calendario della gara d’appalto
Infine, il Comune dovrebbe sottoporre la documentazione della gara e il capitolato d’oneri a una verifica giuridica.
Ulteriori informazioni sono disponibili nella «Guida rapida ai bandi di concorso per l’infrastruttura di ricarica nei Comuni».
Assegnare il mandato
Dopo la pubblicazione della gara d’appalto, il Comune (o l’impresa da esso incaricata) esamina formalmente le offerte pervenute e le valuta in base ai criteri stabiliti. Successivamente il Comune assegna l’appalto a uno o più offerenti ed elabora il contratto.
Da valutare se mantenere le correzioni in «gara d’appalto» che è più corretta rispetto alle SIA o tenere «bando di concorso» che è ampiamente usato dal RicaricaPunto.
Al termine di questa fase si avranno a disposizione:
pianificazione esecutiva per immobile o sito
infrastruttura di ricarica realizzata secondo i capitolati d’oneri
lista di controllo verificata nell’ambito della consegna dell’impianto
documentazione completa dell’impianto di ricarica
Questa fase si orienta alla fase 5 «Realizzazione» del modello di prestazioni SIA (regolamento SIA 112).
L’esecuzione viene pianificata sulla base dei piani di costruzione, compresa la stesura di piani per l’impresa edile. Per l’attuazione vengono incaricate imprese edili esterne o impiegate risorse interne.
Nella realizzazione dei luoghi di ricarica oggetto della gara occorre tenere conto di aspetti legali e amministrativi.
Registrare l’infrastruttura di ricarica
L’installazione di dispositivi di ricarica per la mobilità elettrica deve essere sempre notificata secondo le prescrizioni di fabbrica. Secondo l’AES sono necessari la richiesta tecnica di allacciamento (RTA), la notifica di installazione e i rapporti di sicurezza (conformemente al capitolo 3.1 del Manuale AES «Ladeinfrastruktur für die Elektromobilität», 2022).
Allestire luoghi di ricarica privi di barriere
I punti di ricarica dovrebbero essere privi di barriere anche per le persone con mobilità ridotta. La scheda tecnica «Postazioni di ricarica adatte alle sedie a rotelle» del servizio specializzato «Architettura senza barriere» spiega come dimensionare, disporre e attrezzare correttamente postazioni di ricarica adatte alle sedie a rotelle, che si trovino in postazioni di ricarica pubbliche, sul posto di lavoro o presso il domicilio.
Verificare la corretta messa in opera dell’impianto
Alla consegna dell’impianto, la lista di controllo nel quaderno tecnico SIA 2060 – «Infrastruttura per veicoli elettrici negli edifici» (cap. 4 «Verifiche») aiuta a controllare la corretta esecuzione dell’installazione.
Garantire la documentazione dell’impianto
Secondo SIA 2060, la documentazione dell’impianto di ricarica dovrebbe comprendere i seguenti elementi:
pianta generale, planimetria
schema elettrico
descrizione del prodotto (documentazione tecnica delle stazioni di ricarica)
piano di manutenzione
documenti di attestazione
informazioni sul supporto tecnico
dichiarazioni di conformità
Al termine di questa fase si avranno a disposizione:
luoghi di ricarica realizzati, gestiti secondo il modello di gestione
proventi per il Comune derivanti dalla gestione, secondo il modello di gestione e il contratto con gestori privati o con la propria azienda elettrica
Questa fase si orienta alla fase 6 «Gestione» del modello di prestazioni SIA (regolamento SIA 112).
Manutenzione dei punti di ricarica
La gestione dei siti realizzati è disciplinata conformemente ai ruoli del Comune e degli offerenti privati o delle aziende elettriche definiti nel modello di gestione. Nel caso di un gestore privato, la gestione è di sua responsabilità, compresi i regolari lavori di manutenzione, la regolamentazione dell’accesso e la fatturazione dei processi di ricarica.