St. Gallisch-Appenzellische Kraftwerke AG (SAK) – Modelli di business funzionanti per stazioni di ricarica

Come si realizza un modello di business di successo dalla gestione di stazioni di ricarica? La St. Gallisch-Appenzellische Kraftwerke AG vende con successo da vari anni, grazie a modelli replicabili, stazioni di ricarica in edifici commerciali e case plurifamiliari. Per poter operare in modo redditizio in ambito pubblico, occorrono destinazioni molto frequentate o comuni impegnati.

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L’installazione di un’infrastruttura di ricarica in edifici commerciali o case plurifamiliari è un’importante ramo di attività per la St. Gallisch-Appenzellische Kraftwerke AG (SAK). Uno dei suoi fattori di successo: la stazione di ricarica utilizzata dall’azienda è un modello basilare dalla struttura semplice che può essere montato senza complicazioni su una parete o a pavimento. Grazie a questo prodotto standard dai costi ben calcolabili, la SAK può servire in modo efficiente vari segmenti di clientela.

Le clienti e i clienti possono scegliere tra diversi modelli di finanziamento: possono acquistare o noleggiare le stazioni di ricarica, determinando autonomamente cosa si adatta al meglio alle proprie esigenze, il che rappresenta un ulteriore fattore di successo. Il modello del noleggio è interessante soprattutto per le case in locazione. Se l’inquilino/a non ha più bisogno della stazione di ricarica, il locatore la restituisce in modo semplice alla SAK. Per i comproprietari di piani la SAK offre un modello di acquisto con un prefinanziamento. In questo modo è possibile mettere in servizio soluzioni di ricarica senza che la comunione debba sostenere dei costi prima dell’installazione. Grazie a questi modelli scalabili e allo stesso tempo personalizzabili, la SAK ha già realizzato infrastrutture di ricarica in 100 edifici commerciali e case plurifamiliari nei cantoni di San Gallo, Zurigo, Turgovia, Grigioni, Berna e Appenzello.

Abbinamento a opere di risanamento energetico

In vari casi è stato possibile abbinare la nuova infrastruttura di ricarica a un risanamento energetico dell’edificio. Se il riscaldamento a olio deve essere sostituito, ad esempio, con una pompa di calore e un impianto fotovoltaico, la stazione di ricarica può essere alimentata con l’energia solare autoprodotta. «L’unione del maggior numero di tasselli del puzzle va a vantaggio sia nostro che della nostra clientela», afferma Alexandra Asfour, Business Development Manager presso SAK. Per questo motivo, la SAK mostra alla propria clientela sin dall’inizio del processo di pianificazione le possibilità di cui può usufruire.

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Ciò che serve è un modello scalabile ma al contempo personalizzabile. La clientela deve individuare da sola cosa si adatta al meglio alle proprie esigenze.
Alexandra Asfour, St. Gallisch-Appenzellische Kraftwerke AG (SAK)

Zone di ricarica pubbliche molto frequentate: una destinazione interessante

Dal punto di vista della SAK è utile mettere a disposizione della propria clientela una rete di ricarica pubblica più capillare possibile. Per farlo, oltre ai punti di ricarica privati servono stazioni di ricarica accessibili al pubblico.

Per questo motivo la SAK ha deciso, già dal 2016, di offrire nella Svizzera orientale in totale 200 stazioni di ricarica accessibili al pubblico fino al 2025. A tale scopo ha stretto una partnership con GreenMotion, una start-up di Losanna. Successivamente GreenMotion ha esternalizzato il ramo di attività della ricarica pubblica all’azienda evpass, la quale, nel frattempo, è stata rilevata da Shell. La SAK ha avuto quindi a che fare con partner sempre diversi, a testimonianza che si tratta di un settore in trasformazione.

Ciononostante, la SAK è andata avanti e ha raggiunto il proprio obiettivo con due anni di anticipo rispetto alle previsioni. Dal 2023 gestisce oltre 200 stazioni di ricarica accessibili al pubblico in più di 30 comuni sparsi in vari Cantoni, tra cui anche diverse stazioni nella Città di Zurigo, e ha potuto constatare subito che le stazioni di ricarica accessibili al pubblico hanno un potenziale infinito. «Nel frattempo, le destinazioni più allettanti molto frequentate, che costituiscono un Business Case, sono state altamente sfruttate nella nostra area», afferma Alexandra Asfour. Tra queste vi sono grandi autosili, hotel, mete turistiche e aree di servizio autostradali.

La SAK inizia a percepire che il margine d’azione si sta restringendo. Ha costruito stazioni di ricarica pubbliche in circa 25 sedi di un grande rivenditore al dettaglio e i numeri degli utenti fanno riflettere. Secondo Asfour, «questo dimostra quanto sia complesso sfruttare le stazioni di ricarica accessibili al pubblico». «La maggior parte delle persone preferisce ricaricare le proprie auto a casa. Chi non può, spesso non possiede un veicolo elettrico.»

Servono comuni che agiscano da pionieri

Per il futuro Alexandra Asfour intravede un potenziale soprattutto nei quartieri residenziali. La possibilità di portare avanti lo sviluppo delle stazioni di ricarica in questo ambito dipenderebbe dai comuni. Poiché solo un numero ridotto di conducenti senza posto auto privato possiede un’auto elettrica, la SAK non sarebbe in grado di sostenere il rischio imprenditoriale di tali sedi, in quanto manca la clientela. «Servono comuni che facciano da pionieri in questo contesto», afferma Asfour. «Solo se un comune si impegna a livello finanziario per la ricarica in un quartiere, le stazioni di ricarica possono funzionare nelle zone blu.»

Fatti relativi al progetto

Durata

8 anni, dal 2016

Luogo / Regione

Svizzera orientale

Costi e finanziamento

Vari modelli di finanziamento per la clientela

Attori coinvolti

evpass / Shell (stazioni di ricarica pubbliche), simplee e ZapTech (stazioni di ricarica in parcheggi sotterranei)

Immagini: SAK (ZVG)

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